sabato 9 luglio 2011

VALE PIU’ LA PRATICA DELLA GRAMMATICA

Quello dell’allenatore è quindi un lavoro fatto di sensibilità. Sensibilità ai carichi di lavoro, alla gestione dei tempi di recupero e di riposo, alla vita e ai movimenti del gruppo. Ma soprattutto di sensibilità nei confronti della personalità di ciascuno degli atleti di cui dispone. Talvolta si confonde l’esperienza con l’età. Ma se per un pilota l’esperienza può essere quantificata con il numero di ore di volo, nel campo delle relazioni umane i criteri sono altri. L’esperienza,
o meglio, la somma delle esperienze deve accompagnarsi  a una disponibilità alla verifica continua della forza delle proprie idee, che è del tutto indipendente dall’età anagrafica, ma è piuttosto un tratto caratteristico della personalità, che fa a pugni con la presunzione. Anche i gruppi vincenti attraversano momenti difficili legati alle sconfitte, al mancato raggiungimento di obiettivi, a conflitti di personalità. Tutto questo fa parte del gioco tanto quanto l’ottimismo e il pessimismo fanno parte della vita quotidiana di tutti noi. Ma la lealtà, il rispetto e la fiducia sono valori buoni per tutte le stagioni. Se saremo riusciti a non mettere in discussione il valore delle persone potremo attraversare indenni anche i momenti difficili, potremo decidere con serenità del nostro futuro e, soprattutto, potremo analizzare con lucidità tanto i perchè delle stagioni vincenti quanto quelli delle stagioni negative. Questo forma l’esperienza; la disponibilità a cambiare idea e il valore del buon senso, che permette di sostenere che, chi non ha più nulla da imparare, deve smettere di insegnare.


di Mauro Berruto

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