Non so se riesco ad essere chiaro: a mio avviso non dovrebbero esistere allenatori che sanno poche cose. E’ un po’ come dire che, siccome l’ortopedico si occupa di ossa, egli non debba essere a conoscenza di come funzioni l’apparato circolatorio. Vi piacerebbe sapere che il medico che ha in mano il vostro ginocchio, non sa nemmeno la differenza tra vene e arterie? Il discorso dell’applicare i concetti è molto vero (infatti, ogni medico è specializzato in un particolare campo), ma ritengo che sia un fatto che si possa accumulare con l’ingegno, l’esperienza e la passione. Invece, la conoscenza dipende quasi esclusivamente da una forma di studio (non necessariamente sui libri), quindi non è un regalo che si ottiene “grazie al tempo”! Se vuoi svolgere un lavoro con professionalità, devi prima imparare la teoria che lo sovrasta. Assumereste mai, nella vostra officina, un meccanico che sa solo montare e smontare sportelli? Sicuramente preferireste uno con solide basi alle spalle, anche se magari non ancora del tutto pratico nell’attività vera e propria.
Così come il medico ha in mano una vita (perdonate l’analogia un po’ grottesca e inopportuna, è solo per capirsi) e il meccanico un’automobile, allo stesso modo l’allenatore ha in mano le carriere dei suoi giocatori. Non può credere di allenarli a dovere, se non ha le conoscenze per farlo. Andrea Asta (segue risposta di Sergio Ardizzoni)
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