venerdì 11 novembre 2011

L’APPRENDIMENTO MOTORIO nella PALLAVOLO

PERCHÉ È IMPORTANTE L’APPRENDIMENTO MOTORIO ? Quasi tutto ciò che un tecnico fa in allenamento dovrebbe essere influenzato dai principi dell’apprendimento motorio. Immaginate di voler far schiacciare i vostri giocatori. Una delle prime decisioni dovrà essere come introdurre i nuovi concetti. Dovete far vedere come si esegue il fondamentale o no? Se sì, come sarà la natura della dimostrazione? E quanto dovrà essere lunga? Bisogna parlare durante la dimostrazione? Cosa dovete dire e quanto? Gli studi sull’apprendimento motorio si sono occupati di questi aspetti e forniscono una buona guida all’allenatore.
Magari, nel corso della stagione, il problema potrebbe essere la ricezione e dovete pensare a nuovi esercizi per aiutare la vostra squadra a migliorare. Potrebbe aiutarvi un esercizio di attacco e difesa a coppie, con due giocatori che colpiscono la palla, facendo poi a turno un’alzata, una schiacciata o una difesa. Quanto tempo va dedicato a lanciare i palloni direttamente verso i vostri ricevitori? È meglio concentrare tutto il vostro tempo per la ricezione in un solo blocco o dedicare varie sessioni al fondamentale? Ancora una volta le ricerche sull’apprendimento motorio hanno trovato le risposte a queste domande.
Infine, considerate un centrale che ha problemi nel murare le palle alte fuori-banda. Alcuni feedback (informazione di ritorno) da parte vostra potrebbero aiutarlo. Ma quale tipo di feedback e quanto spesso bisogna fornirlo? Il feedback occupa uno dei settori di studio più vasti dell’apprendimento motorio; ci sono precise indicazioni da seguire se volete aumentare la vostra capacità di fornire informazioni ai giocatori. L’APPRENDIMENTO MOTORIO NELLA PALLAVOLO I casi più importanti nell’apprendimento di un’abilità motoria sono contenuti in un modello sviluppato da Gentile (1972), modificato da Nixon e Locke (1973), e ulteriormente modificato qui per integrare l’apprendimento motorio e la pallavolo.
Seguendo questo modello l’atleta:
1. stabilisce l’obiettivo generale del compito che deve imparare; 2. formula un piano (o programma motorio) da usare nella prima prova
3. esegue la risposta; 4. aspetta il feedback; 5. decide come provare a farlo la volta successiva, e...6. ripete il processo.
Una parte parallela del modello contiene la sequenza delle decisioni dell’alle-natore e dei suoi possibili interventi. Le ricerche che forniscono le basi per i principi dell’apprendimento motorio sono riassunte in questo modello.
La tabella unisce gli atleti, l’allenatore e i risultati delle ricerche e può servire anche come indice riassuntivo dell’articolo. Molti dei compiti principali dell’allenamento sono contenuti nei primi quattro stadi della tabella. Noi ci focalizziamo su questi:
presentazione dell’obiettivo (aiutando i giocatori a comprendere come le tecniche del gioco devono essere eseguite); sviluppo del programma motorio (pianificando l’allenamento in modo che le tecniche del gioco siano effettivamente allenate); migliorare le risposte;
dare informazioni retroattive (feedback) ai giocatori su ciò che hanno fatto.

[...]Obiettivi degli esercizi
 Molti allenatori amano gestire allenamenti molto precisi programmando il tempo esatto per ciascuna fase di questi ultimi. Per esempio un allenatore potrebbe dire una frase del tipo:
«OK, sapete quanto conti la ricezione per i nostri risultati, così voglio dedicare i prossimi 15 minuti per lavorare su questa. Fatelo e lavorate duro». Ma i giocatori non lavoreranno duramente in queste condizioni, e quando avranno finito non avranno un’idea precisa di come si sono allenati. Una metodologia più efficace è quella di dare ai giocatori un obiettivo. Per esempio dicendo ai giocatori: «Voglio che riceviate 50 palloni e quando avrete finito ditemi quanti di questi sono stati precisi». I giocatori lavorano più duramente in queste condizioni, perché quando hanno finito sanno esattamente come è stata la loro prestazione.Un’altra possibilità è quella di dire alla squadra che sta difendendo che rimarrà a difendere finché non batterà la squadra che attacca un certo numero di volte (o magari un certo numero di volte in una rotazione). Allora, se io batto in due minuti e tu ce ne metti sette per farlo, so che la mia prestazione è stata molto buona. Lo so perché ho ricevuto il feedback. 
[...]Competitività
Un altro modo per aumentare il feedback è quello di fare esercizi competitivi. Molti osservatori ritengono che la squadra maschile U.S.A. sia quella più competitiva del mondo e che lo sia giorno dopo giorno. Molte squadre scelgono i momenti in cui essere competitivi, gli U.S.A. lo sono sempre. Sono competitivi perché effettivamente tutto quello che fanno in allenamento è competitivo, rispecchia la realtà in campo, e non si può essere competitivi senza obiettivi negli esercizi. Quando i giocatori gareggiano in allenamento imparano a essere competitivi e ricevono più informazioni. Infatti sanno se hanno vinto o perso. [...]Giochi a "lavaggio"Bill Neville e Doug Beal hanno previsto molte situazioni di gioco in cui i loro giocatori devono vincere due – o qualche volta tre, quattro, cinque o più – scambi di seguito per rotazione. La prassi è la seguente: tutte le volte che una palla è stata battuta e lo scambio è terminato, un allenatore introduce immediatamente un’altra palla in gioco. Se l’obiettivo è vincere due scambi di seguito per rotazione, la squadra che ha vinto il primo deve vincere anche questo secondo. Se la prima volta l’ha vinto una squadra e la seconda l’altra, nessun punto viene assegnato e il punteggio viene "lavato", pulito.
L’obiettivo può diventare quello di segnare più punti di seguito, così se l’obiettivo è vincere cinque scambi consecutivi in una rotazione, allora dopo il servizio devono essere messe in gioco altre quattro palle (questo finché la stessa squadra continua a vincere gli scambi). Con questo sistema le palle immesse dall’allenatore servono a dare opportunità ai giocatori per rispondere.
Usando queste quattro procedure potrete avere un notevole effetto che dà alla squadra un vantaggio reale sulle altre. Provateli. http://www.varese.federvolley.it/Doc/Allenatori/Tecnico/8_Apprendimento_motorio_pallavolo.pdf

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